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QUANDO LA TERRA TREMA
“Il terremoto non uccide è la nostra casa che lo fa”

Tutti ancora ricordiamo il sisma che nel 1976 ha duramente colpito la nostra Regione Friuli Venezia Giulia, son stati momenti duri
che lentamente siamo riusciti a superare ma, che ad ogni piccolo movimento della terra, ci ritornano alla mente.
Il 31 ottobre scorso, il terremoto si è fatto sentire in Molise, dove, hanno perso la vita ben 30 persone, 27 erano bambini rimasti
sepolti sotto il crollo della loro scuola a San Giuliano di Puglia. Quando si verificano eventi del genere subito ci poniamo
un'infinità di domande sulla natura del terremoto, perché esiste, perché ci fa paura ecc. Siccome non siamo esperti in materia e,
non riusciamo mai a trovare plausibili risposte ecco che, attraverso Internet, mi sono rivolta al Signor Paolo Frediani
Responsabile dell' Osservatorio Sismico Apuano — Rete I.E.S.N. . Questa è l'intervista rilasciatami riguardo al terremoto. Colgo
l'occasione per ringraziare pubblicamente il Signor Frediani per la sua disponibilità e collaborazione e a tutti voi auguro una
buona lettura.
L:- Ci può spiegare come si verifica un terremoto e se è un fenomeno prevedibile?
F:- Il nostro è un pianeta “vivo” al centro della terra ci sono temperature elevatissime e il materiale si presenta allo stato liquido
avendo raggiunto il punto di fusione, questo calore si propaga dal nucleo verso la crosta terrestre che ha uno spessore di
alcune decine di km, ma prima della crosta c'è uno strato di materiale plastico chiamato mantello questo materiale si comporta
come l'acqua all'interno di una pentola messa a bollire, le particelle riscaldate salgono verso l'alto e una volta raggiunta la
superficie si raffreddano e precipitano verso il basso. All'interno della pentola il processo è velocissimo ma sotto i nostri piedi
tutto ciò avviene molto lentamente e quando il materiale raggiunge la crosta terrestre che è molto rigida nel precipitare verso il
basso la trascina, questa si spacca fino a creare grandi zolle intercontinentali, le zolle premono una contro l'altra, così nascono
catene montuose o fosse oceaniche, le zolle si spostano pochi centimetri all'anno. Queste enormi pressioni fanno si che la
crosta terrestre all'improvviso si frattura creando terremoti più o meno violenti, i forti sismi si verificano nei punti di conflitto fra
le zolle intercontinentali. I sismi non sono prevedibili con la tecnologia che attualmente disponiamo, possiamo solo affermare
che in una determinata zona si verificherà un terremoto che potrà avere una forte intensità ma non certo l'anno ne tanto meno il
giorno
L:- Le particolari condizioni atmosferiche, ad esempio il gran caldo, può scatenare un evento sismico?
F:- Le condizioni atmosferiche non sono elemento scatenante di un sisma, le forti piogge o le alte o basse pressioni repentine
possono creare in stabilità dei strati superiori del la crosta e verificare frane o abbassamento o innalzamento del terreno, i sismi
“killer” hanno generalmente una profondità che va da 5 ai 20 km e elemento scatenante và ricercato nelle forti pressioni di
compressione o di distensione di un ampio territorio
L:- Il boato che si sente pochi istanti prima di un terremoto, da cosa è dovuto?
F:- Durante un sisma si possono udire dei “boati” che possono avere nature diverse. Un primo può essere originato nei centri
abitati, dalle infrastrutture (palazzi etc) che sotto le sollecitazioni sismiche scricchiolano e emettono rumori generati da materiali
sottoposti a pressioni o distorsioni, nonché da infissi, serrande, avvolgibili che sollecitati emettono un forte frastuono. Ma
credo che la sua domanda sia da riferire al boato che si avverte generalmente dopo pochissimi istanti dalle vibrazioni sismiche.
Questo boato è generato dall'energia sismica che da materiale solido (crosta terrestre) raggiunge a forte velocità un altro
materiale di propagazione che è l'atmosfera, parte di questa energia nel passaggio di materiale si trasforma in onda acustica.
Sostanzialmente si crea un effetto diapason dove le vibrazioni meccaniche entrano in risonanza con altro materiale e generano
onde sonore. (attenzione il nostro udito ascolta solo una parte di queste frequenze). Quando si è più lontani dall'epicentro si
può avvertire i due fenomeni in tempi diversi (pochi decimi) di secondo, in quanto le onde sismiche che raggiungono la
superficie viaggiano a velocità comprese dai 5 ai 9 km al secondo, mentre le onde sonore che si propagano anche nell'aria
viaggiano alla velocità del suo no dai 350 — 400 metri al secondo. Da quello che si è potuto verificare il boato generalmente è
più forte in prossimità dell'epicentro dove l'energia che raggiunge la superficie è maggiore. Si possono verificare anche boati
generati da sottosuoli carsici soggetti a crolli sismici.
L:- E' vero che gli animali avvertono molto prima un terremoto?-
F:- Non ci sono prove scientifiche che attestino che gli animali possano avvertire l'avvicinarsi di un sisma, quello che è certo gli
animali hanno i sensi spesso più sviluppati del l'uomo e molte specie per la loro costituzione fisica sono più a contatto con il
suolo e possono percepire in maniera più forte anche un piccolo sisma che l'uomo non percepirebbe
L:- In un anno, in Italia, quante scosse vengono registrate? Quali sono le Regioni più a rischio?
F:- In Italia in un anno si verificano migliaia di scosse, in una settimana nel Molise si sono verificate circa 260 scosse, le zone a
maggior rischio sismico in Italia si collocano lungo tutto l'appennino, nelle alpi orientali e nell'isola Sicilia, zone di conflitto la
zolla eurasiatica e quella africana
L:- Un maremoto è conseguente ad un terremoto o sono due eventi diversi?
F:- Una forte sisma in mare può originare un maremoto, l'innalzamento o l'abbassamento del fondo marino genera uno
spostamento dell'acque, man mano che questa onda raggiunge i bassi fondali diventa sempre più evidente e impressionante per
le sue dimensioni. Solo un forte sisma può creare un maremoto, queste onde anomale possono attraversare un oceano e creare
distruzione a migliaia di km dall'epicentro del terremoto. Esistono centri di ricerca che al verificarsi di forti sismi in determinate
aree emettono bollettini di allarme per probabili onde anomale (tsunami) e ne seguono costantemente l'andamento
L:- C'è la speranza che in futuro la terra smetta di tremare? Sul nostro pianeta c'è un luogo immune a questo fenomeno?
F:- Non abbiamo speranza, la terra continuerà a tremare per milioni di anni finché al suo interno ci sarà calore, posti “tranquilli”
sul nostro pianeta ce ne sono tanti, in Italia la Sardegna centrale è uno di questi. Ma attenzione, ciò che oggi non è a rischio
sismico lo potrebbe diventare magari fra un milione di anni, per “fortuna” sarà un problema di altri
L:- Riguardo alla zona della faglia di Sant'Andrea, è vero che si potrebbe verificare un distacco dal Continente?
F:- La faglia di Sant'Andrea stà dividendo una grande porzione di territorio dal resto del continente, ma non aspettiamoci di
vedere la California staccarsi di netto, ci sono forti spostamenti anche di diversi decimetri l'anno. Un forte terremoto in questa
zona potrebbe spostare di alcuni metri una intera regione
L:- Lei, da esperto nel settore, che consiglio ci può dare in caso di terremoto? Cosa si deve fare?
F:- A dare una risposta a questa domanda ci tengo in maniera particolare, oltre al comportamento che si deve tenere durante un
sisma che varia secondo dove ci troviamo, è importante divulgare questo concetto: il terremoto non uccide è la nostra casa che
lo fa.
Bisogna acquisire consapevolezza fattiva della sismicità della nostra zona e una nuova cultura “dell'edilizia della sicurezza”.
Tetti con strutture in acciaio o in ferro, pannelli autoportanti dovrebbero sostituire le vecchie coperture pesanti in caso di
ristrutturazioni, le nuove costruzioni dovrebbero sempre più abbandonare il cemento armato per far posto a travi di ferro.
Dopo un forte terremoto la nostra casa potrà essere inagibile, essersi piegata su di un lato, ma saremo salvi e non sepolti sotto
macerie di cemento e calcinacci.

Laura Plozner



1° parte dell'articolo (originale)
2° parte dell'articolo (originale)